Chi sta nascosto dietro i vetri e s’attende,
non si vedrà mai veramente arrivare,
né risalir il pendio verso casa,
né le scale del portico antico
il suo piede stanco potrà mai calcare.
Meglio sarà abbandonare lo specchio
attraverso il quale noi ci stiamo a spiare
e, saggi, disporre i nostri biondi balocchi
sopra il muretto del cortile interiore,
nel dolce sole pomeridiano
che ora si inclina senza far male.
Lasciando che essi gettino un ponte,
che fra la luna e la stella polare
e fra la vita e le curve dei sogni,
colmino il magico stretto tratto di mare.
Flavia Battaglini
Gennaio 2013