Laddove l’arco di una folla di parole
lette o imparate, pensate e ripetute
sbriciola la nostra Divina Autonomia,
togliendo ad essa fisionomia, simbolo e senso,
contro i terrori dell’esistere quotidiano
s’erge soltanto, come lenimento,
la spaventata lucertola della Ragione
vestita sol degli stracci dell’ “io penso”.
Più facile, allora, è perdere la strada
e creder che la notte sia poi vera
e confonder le perle lucenti di Speranza
per ciottoli o sassi
e scambiare l’Alba Eterna per la sera.
Ma come danza c’è invece un’Allegria,
pulviscolo d’oro e luce perlarancio,
che all’anima s’avvolge, sussurrata sinfonia,
e muove lo Spirito a più felice slancio.
A soccorrer chi Bellezza ha disegnato
dietro l’arazzo del mondo manifesto,
e che paga con stille di sangue arcobaleno
per aggiustar ciò che è oscuro, perso e guasto.
Aver premura di ciò che è Paradiso
trasforma in Fantasia la nostra storia,
libera le nostre scelte dal destino
e toglie peso e meccanicismo alla memoria.
Aver premura di chi non chiede niente,
che solo del donar conosce modo,
è gesto folle che il Cielo stesso non s’attende
e ci ricolma della luce di Miracolo,
sciogliendo d’ogni vita intreccio e nodo.
Poiché dilata l’anima e trasforma
ciò che di noi era furbo topo
e spalanca le ali a nuova forma
che dell’Divino Universo ospita il moto.
Flavia Battaglini
Gennaio 2014