Come schiuma che affiora in superficie
e che proviene dal più profondo cuore del mare,
così sono i suoi pensieri, mentre disegnano le onde,
là dove solo i saggi li possono decifrare.
Ferma è la mano e il passo non è incerto.
E’ l’Angelo Cartografo dal largo sguardo,
conchiglie nelle tasche e di segni di luce esperto.
Egli ascolta la linea lasciata dal cammino,
che su questo ed altri mondi tracciano tutti gli esseri,
dopo che abbian disciolto i tristi lacci
imposti loro meccanicisticamente dal destino.
Ciò che egli traccia sulle mappe
dei lontani paesi che è andato a visitare,
sono le scie luminose disegnate dai passi
di tutti coloro che si son riusciti a svincolare.
Le onde del destino non scalfiscono il diamante della sua stanza.
Ciò che egli traccia è l’andamento prodotto dall’intima sostanza.
Ciò che egli traccia è il disegno della più profonda volontà.
Ciò che egli traccia è l’itinerario percorso dalle anime
che hanno ormai raggiunto la loro Propria Libertà.
Flavia Battaglini
Gennaio 2007
Dedico questa opera a tutti coloro che sanno come, con gli Angeli, la notte possa essere azzurra e chiara. Ma anche a tutti coloro che non hanno dimenticato come si gioca e hanno saputo scorgere il cuore luminoso della notte.
Flavia Battaglini
Marzo 2014
Laddove l’arco di una folla di parole
lette o imparate, pensate e ripetute
sbriciola la nostra Divina Autonomia,
togliendo ad essa fisionomia, simbolo e senso,
contro i terrori dell’esistere quotidiano
s’erge soltanto, come lenimento,
la spaventata lucertola della Ragione
vestita sol degli stracci dell’ “io penso”.
Più facile, allora, è perdere la strada
e creder che la notte sia poi vera
e confonder le perle lucenti di Speranza
per ciottoli o sassi
e scambiare l’Alba Eterna per la sera.
Ma come danza c’è invece un’Allegria,
pulviscolo d’oro e luce perlarancio,
che all’anima s’avvolge, sussurrata sinfonia,
e muove lo Spirito a più felice slancio.
A soccorrer chi Bellezza ha disegnato
dietro l’arazzo del mondo manifesto,
e che paga con stille di sangue arcobaleno
per aggiustar ciò che è oscuro, perso e guasto.
Aver premura di ciò che è Paradiso
trasforma in Fantasia la nostra storia,
libera le nostre scelte dal destino
e toglie peso e meccanicismo alla memoria.
Aver premura di chi non chiede niente,
che solo del donar conosce modo,
è gesto folle che il Cielo stesso non s’attende
e ci ricolma della luce di Miracolo,
sciogliendo d’ogni vita intreccio e nodo.
Poiché dilata l’anima e trasforma
ciò che di noi era furbo topo
e spalanca le ali a nuova forma
che dell’Divino Universo ospita il moto.
Flavia Battaglini
Gennaio 2014
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with 1 commentIl Vento nel frutteto muove le foglie a cantare dell’inudibile la muta melodia;
l’assottiglia in sussurri infinitesimi, mentre nuvole nel cielo spazza via
Il Vento sopra i mari spinge le onde a mormorar più forte appartenenza,
a ciò che è più profondo e ricco e diffonde la propria forza in cui la vita danza.
Rintocchi di campane a pochi passi. eppur come è lontana questa eco,
sovrastata dal rumor dei nostri stessi passi, che sotto assedio ci trattiene
avanti e dietro.
Non ci sono notti, però, e non c’è il buio, che la notte brilla di misterioso e pallido lucore
e non c’è palpebra che chiudendosi non accenda, del teatro dei sogni luci, forza e calore.
Centro non trovasi nel pantano delle circostanze, centro è di sopra, di sotto, di là, oltre ed altrove.
ed il carro dal fieno va separato, che non conduce poiché da inerzia muove.
E nella notte di paura condensata le sole cose che ci guidan verso il Sole
son le faville che sprizzano dal fuoco di ogni nostro più autentico stupore.
Ad ogni piccolo Incendio, luce più luce, ad ogni Gioco sempre più sapor di Dio,
fin a mutare questo opaco mondo in un traslucido, perlescente balenio.
Flavia Battaglini
Gennaio 2013