Sogno sospeso sopra l’orlo del Tempo,
che dietro le palpebre è la Sorgente del Vento.
Limpido Soffio, libero di andare,
come battito d’Ali, oltre il Fuoco del Sale.
Che lì sgorga il senso del Volere Profondo,
al di là del Destino, altro-dove, altro-quando.
Esso è Piccoli Passi, come di bimbo il giocare
ed è quel che del Cielo sappiamo Sognare,
a misura che al Cielo si sappia Donare.
Flavia Battaglini
Dicembre 2015
Brina di nuvole si raccoglie all’Orizzonte,
sospesi stanno i Mondi come frutti fra le fronde
e intanto li attraversa il filo d’oro del Profondo Senso,
che sempre sfugge al mio sguardo frontale e troppo intenso.
Ma adesso che l’Angelo del Sereno m’ha trovato
ed il Sacro in me come uno Specchio ha rivelato,
il cuore mi si allarga oltre ciò che credo vero,
sussurri e briciole di Pane e di Mistero.
Ora il Senso Profondo mi raggiunge ormai di lato,
così, dietro ogni porta, il Cielo può essere celato.
Flavia Battaglini
Settembre 2015
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Fra gli Uomini di buona volontà,
non meno che fra gli Angeli,
la Circonferenza di un Comune Intento
sta all”universale, brillante Concerto dei Cuori,
come la Luce di Solstizio d’Inverno,
che pur così fioca può solo salire,
sta all’effusa Oro-Gloria,
che sgorga ed irradia dai Cieli dei Cieli.
Flavia Battaglini
Dicembre 2014
Gli Orienti, ancora ignari, ora si toccano,
come oro fusi nel crogiolo della sera,
impronte sagge di Dio nel cristallino Spazio,
perché sta già sospeso sopra l’Atmosfera
l’Angelo Memoria, Uovo di una nuova storia.
Così ora la scia che il mio vascello lascia,
senza paura, è limpida e sincera,
mentre respira dentro cerchi di gabbiani
ed il respiro è ciò che orienta oltre la Sfera.
Flavia Battaglini
Giugno 2014
Cose fluiscono, ora vengono, ora vanno,
gentili o fastidiose, terribili o noiose,
talvolta buone, talvolta fin gloriose,
tal volta con dolore, talvolta passano persino senza danno.
Ma quel che resta, poi davvero, è quel che vale
e che nel mezzo del trascorrere del fiume
contro ogni impermanenza riesce a durare
fino a lanciare il proprio frutto
oltre ogni dissolutrice forza nascosta
dentro le pieghe di ogni male.
Ma più di ogni cosa è lo sporgersi verso il Bene,
che, se persiste, spezza tutte le catene.
È’ il nostro protenderci, cadere e riprovare,
finché le mani riescano ad afferrare
quel lembo nascosto oltre la realtà,
al di là della quale si cela Verità.
Flavia Battaglini
Aprile 2010
Sgocciolano i giorni appena sono pieni,
l’uno nell’altro cadono d’incanto.
Piccole perle d’ombra e luce chiuse,
compresse dallo stesso spazio-tempo.
Navi in tempesta siamo e flutti come mani
scuoton lo scafo fino all’albero maestro
e sopra il singhiozzar dell’onda è che tessiamo
la nostra rotta come fosse un nastro.
Le travi scricchiolano, l’alberatura geme,
e tutto ci appare caotico e sconnesso,
trema il sartiame e dentro ogni giuntura
il nostro vascello sembra sì battuto e scosso.
Ma allora noi Preghiere come Vele
stendiamo splendide come lune d’argento
e la furia del vento di bianco vestiamo
trasformando il suo urlo nella pura Gloria di un Canto.
Preghiera:
Che la luce dei miei giorni sia luce su Luce,
che io scivoli sui sassi come vento,
navighi come scintilla oltre la notte,
sul mare di Dio, che sarà di me contento.
Flavia Battaglini
Maggio 2013
Come è duro questo mondo,
come è solido e presente.
Sembra dolce che è rotondo,
ma non cede lui, per niente.
Quanto autonomo il suo tocco,
come pure ogni sua legge,
dal pensiero saggio o sciocco,
ché nascosto è ciò che regge.
Ma è nell’aria rarefatta
di questa splendida Biosfera
che si nascondono i segreti
che d’Alba tessono la Sera.
Sembra impossibile, ché tutto racconta
l’irriducibile dura realtà,
ma è nei germi dell’invisibile
che tutto nasce e promana di là.
Ché ogni atomo del più pesante,
incomprimibile granito
per la stra-parte di puro “Vuoto”
nel più profondo è costituito.
E’ in questo “Vuoto” che tutto compone
che la Preghiera potente si innesta
s’aggancia e sposta gli equilibri
e inonda il mondo di Luce di Festa.
Flavia Battaglini
Maggio 2012
Chi sta nascosto dietro i vetri e s’attende,
non si vedrà mai veramente arrivare,
né risalir il pendio verso casa,
né le scale del portico antico
il suo piede stanco potrà mai calcare.
Meglio sarà abbandonare lo specchio
attraverso il quale noi ci stiamo a spiare
e, saggi, disporre i nostri biondi balocchi
sopra il muretto del cortile interiore,
nel dolce sole pomeridiano
che ora si inclina senza far male.
Lasciando che essi gettino un ponte,
che fra la luna e la stella polare
e fra la vita e le curve dei sogni,
colmino il magico stretto tratto di mare.
Flavia Battaglini
Gennaio 2013
Oltre la soglia della coscienza,
vengono richiami da ciò che sembra un’assenza,
come una voce che senza parole
scandisca del giorno, certi minuti e le pause e le ore,
di quando tacendo ci mettiamo ad ascoltare,
ma non ci accorgiamo che lo stiamo a fare.
Quando, cioè, siamo sovrappensiero
e di tutto dimentichi, vediamo il Cielo.
In questo sentiamo, che senza bruciore,
l’aria traspare di mani, ali e parole.
Non siamo soli e c’è un rumore di fondo,
di trame oro-miele il silenzio tessendo,
oltre gli strappi e oltre i ciottoli di questo mondo,
di chi qui non ha né dove, né quando.
Prestar ascolto all’Aria d’Ali che tace
può diventar una missione di Pace,
può diventare una missione d’Amore,
al di là di tutte le umane parole.
E l’Anima straripa oltre il suo significato
per diventare vera parte dell’Intero Creato.
Flavia Battaglini
Maggio 2010
I Desideri Veri, le rondini e i gabbiani
hanno tutti quanti le ali al posto delle mani,
e a dilatare le porte della percezione,
si dissolvono i confini e i limiti di ogni situazione.
Che poi è come dire che, a ben guardare,
basta aprire bene le mani per poter volare.
Che pure è come dire che in ogni situazione
la sentinella è il falso problema,
mentre la Soglia è la vera soluzione.
Se tu a risolvere questo indovinello ti ci proverai,
con la fronte dura e accigliata dai pensieri, ti ci impiglierai.
Ché è solo l’intensa Gioia che ti si gonfia nella gola e dentro al cuore,
per tutto ciò che tu Ami Profondamente che ti può guidare,
sciogliendoti nel suo semplice, luminoso Sole,
poiché essa è sia la Strada, che il Motore.
Flavia BattagliniMaggio 2006
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